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Silenzi (in Italian)
Eugenio Mele
Synopsis "Silenzi (in Italian)"
Siamo sinceri: l’Universo non è che una pozzanghera in cui noi, come zanzare arroganti, abbiamo nidificato e in cui, insignificanti e incapaci d’accettarlo, ci consumiamo in futili dubbi, domande ed illusioni più grandi di noi, sperando di non esistere per caso o di non essere davvero tanto stupidi da estinguerci con le nostre mani.L’umanità pare essere completamente superflua… Ma è davvero così? Chissà, intanto però, questa cosmica pochezza ha anche dei pregi.Ragione e follia, morale ed egoismo, vita e morte sono solo alcuni tra gli elementi più comuni e banali della quotidianità, eppure, pur non rappresentando nulla di originale, riescono sempre a colpirci e a meravigliarci, agitando un po’ quest’esistenza altresì vuota e monotona. L’umanità genera e si nutre di questa banalità e lo fa per mezzo all’immaginazione che ne contraddistingue la specie: gli stimoli che la realtà offre alla nostra mente permettono al potenziale nascosto dell’Universo di emergere e di concretizzarsi nelle infinite forme dell’arte, rivelando così una bellezza unica e stupefacente quanto nascosta ed ignorata. Qualsiasi capolavoro, del resto, non è davvero tale se non c’è un pubblico a celebrarlo.Certo, può sembrare assurdo e a tratti paradossale che anche il fastidioso ronzare di un insetto possa diventare un’elegante melodia, ma sono le nostre emozioni la dimostrazione di quanto la banalità universale sia in grado di sorprendere se valorizzata: i sentimenti, coi loro rumorosi silenzi, squarciano la miseria siderale e trascendono lo spaziotempo, facendo dell’esistenza uno spettacolo degno di essere vissuto.Saremo pure delle creature infime, eppure siamo capaci di rendere l’Universo un po’ meno amorfo e noioso.Quest’opera è divisa in cinque sezioni: la prima, “Silenzi”, ha come tema la contemplazione dell’infinito umano nella sua piccolezza; la seconda, “Diapason”, come lo strumento, cerca l’armonia nella mia crescita spirituale ed artistica; la terza sezione, intitolata “Brusii”, oltre al racchiudere alcune mie riflessioni, vuole rendere omaggio a quegli uomini che con la loro visione della realtà sono stati fonte d’ispirazione per il mio pensiero; la quarta sezione, “Lettere…”, raccoglie le uniche dediche che intendo fare per quest’opera; infine, l’ultima parte, “… A Nessuno”, è un insieme di emozioni uniche che, involontariamente, racconta una storia d’umanità come tante.Questo è un libro che vuole essere umano. Un libro che cerca la propria bellezza nella banalità.
